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Pianta di Rafano - Coltivazione e utilizzi | Orto e Giardino


Rafano


Rafano - Pianta erbacea perenne che puo' raggiungere l'altezza di un metro. Sviluppa radici a fittone, carnose, di colore bianco giallastro. Le foglie appaiono in primavera e sono di due tipi: quelle radicali sono ellittiche mentre quelle caulinari sono piccole e pennate.

L'infiorescenza e' un grappolo di piccoli fiori a quattro petali; il frutto e' una siliquetta che solo in rari casi contiene i semi. Le radici del rafano si utilizzano grattugiate per preparare una salsa piccante per aromatizzare pesce o carne.

Il rafano e' anche una pianta medicinale: il succo della radice contiene molta vitamina A, inoltre aiuta in caso di problemi di digestione ed e' un ottimo depurativo e diuretico.

Rafano: la pianta piccante che ricorda il wasabi
Il rafano, noto anche come cren, barbaforte o ravanett, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Brassicaceae o Cruciferae, la stessa dei cavoli, dei broccoli e dei ravanelli. Il rafano si coltiva per la sua radice rizomatosa, di forma cilindrica e di colore bianco, che ha un sapore molto piccante e aromatico, simile al wasabi giapponese. Il rafano è originario dell'Europa centro-orientale, ma si è diffuso in tutto il mondo grazie alle sue proprietà e al suo uso in cucina.



Rafano pianta



Come si coltiva il rafano
Il rafano è una pianta rustica e resistente, che non richiede particolari cure. Si adatta a climi freschi e umidi, ma tollera anche il caldo se coltivato in zone ombreggiate e ben irrigate. Il terreno ideale per il rafano è ben drenato, fertile e soffice, in modo da favorire lo sviluppo delle radici.
Il rafano si può seminare in piena terra da febbraio a marzo, oppure in vaso o in semenzaio da gennaio a febbraio. Si usa il metodo della talea, ovvero si piantano dei pezzi di radice di circa 10 cm di lunghezza e 2 cm di diametro, a una profondità di 5-10 cm e a una distanza di 30-40 cm tra le file e di 20-30 cm sulla fila.
Il rafano cresce rapidamente e produce foglie grandi e ruvide, di colore verde intenso, e fiori bianchi a croce che sbocciano in estate. La raccolta delle radici si può fare da ottobre a marzo, quando raggiungono una dimensione di 15-20 cm di lunghezza e 3-5 cm di diametro. Si estraggono delicatamente dal terreno con l'aiuto di una forca o di una vanga, si eliminano le foglie e si conservano in luogo fresco e asciutto, o sottovuoto in frigorifero.

Come si usa il rafano in cucina
Il rafano ha un sapore molto piccante e pungente, che stimola la salivazione e il senso dell'olfatto. Si usa prevalentemente la radice, che va grattugiata o tritata finemente e aggiunta a salse, insalate, verdure, carne, pesce, formaggi e uova.
Il rafano si abbina bene con il limone, l'aceto, la senape, il miele, la panna, lo yogurt e le erbe aromatiche.
Il rafano si può anche conservare sott'aceto o sott'olio, o essiccare e polverizzare. Il rafano è tipico della cucina del nord Europa, dove si prepara la salsa cren, a base di rafano grattugiato, aceto, zucchero e sale, che si accompagna a salsicce, bolliti, arrosti e verdure. In Italia, il rafano è diffuso soprattutto in Basilicata, dove si fa la rafanata, una torta salata di pasta sfoglia ripiena di rafano, formaggio, uova e pepe. Il rafano si può anche usare per aromatizzare liquori, come il krenovka, una grappa al rafano tipica della Slovenia.

Quali sono le proprietà e i benefici del rafano
Il rafano ha molte proprietà benefiche per la salute, grazie alla presenza di vitamine, minerali, antiossidanti e composti solforati, che gli conferiscono un'azione antibatterica, antinfiammatoria, antivirale, digestiva, diuretica, depurativa, espettorante e stimolante.

Il rafano aiuta a prevenire e curare le infezioni delle vie respiratorie, come il raffreddore, la tosse, la bronchite e la sinusite, grazie alla sua capacità di fluidificare il muco e di disinfettare le mucose.
Il rafano favorisce anche la digestione e il metabolismo, contrastando la formazione di gas intestinali, la stitichezza, il gonfiore e la pesantezza.
Il rafano aiuta inoltre a eliminare i liquidi in eccesso e le tossine, favorendo la funzionalità renale e epatica. Il rafano ha anche un effetto tonico e antianemico, grazie al suo apporto di vitamina C, ferro e acido folico.
Il rafano può anche essere usato per uso esterno, sotto forma di impacchi o cataplasmi, per alleviare i dolori articolari, muscolari e reumatici, le infiammazioni cutanee, le punture di insetti e le scottature.

Quali sono le controindicazioni e gli effetti collaterali del rafano
Il rafano è un alimento sicuro e salutare, ma va consumato con moderazione e cautela, in quanto il suo sapore piccante e i suoi principi attivi possono causare irritazioni e bruciori a livello gastrico, intestinale e urinario.
Il rafano è sconsigliato a chi soffre di gastrite, ulcera, colite, cistite, calcoli renali, ipertiroidismo, ipertensione e allergie.
Può anche interagire con alcuni farmaci, come quelli anticoagulanti, antinfiammatori e antitiroidei, per cui è bene consultare il medico prima di assumerlo. Il rafano non va dato ai bambini piccoli, alle donne in gravidanza e allattamento, in quanto può provocare reazioni avverse e interferire con lo sviluppo del feto e del neonato. Il rafano va anche manipolato con cura, evitando il contatto con gli occhi e le mucose, in quanto può causare lacrimazione, arrossamento e bruciore.



Rafano erba



Quali sono le altre piante della famiglia delle Brassicaceae?
Le altre piante della famiglia delle Brassicaceae sono molte e varie, e comprendono ortaggi, fiori, erbe aromatiche e spontanee. Alcuni esempi sono:

- Il cavolo (Brassica oleracea), che comprende diverse varietà come il cavolfiore, il broccolo, il cavolo cappuccio, il cavolo verza, il cavolo riccio e il cavolo rapa.
- La senape (Sinapis alba), che produce semi usati come spezia e per fare la salsa di senape.
- La rucola (Eruca sativa), che è una pianta erbacea commestibile, usata come insalata o condimento.
- Il ravanello (Raphanus sativus), che è una radice commestibile, di forma rotonda o allungata e di colore rosso, bianco o viola.
- La lunaria (Lunaria annua), che è una pianta ornamentale, con fiori viola o bianchi e frutti a forma di moneta.
- La biscutella (Biscutella laevigata), che è una pianta spontanea, con fiori gialli e frutti a forma di occhiali.
- La cardamine (Cardamine spp.), che è un genere di piante spontanee, con fiori bianchi, rosa o viola e frutti a scatto.

Libri & manuali:


- I consigli del giardiniere:
Coltivare le varietà migliori di rafano nell'orto giardino.



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